Ecco la classica sequenza in
cui un personaggio arrogante/provocatore/sborone (in questo caso un tale di
nome Peyrac) lancia una sfida al
protagonista del film/fumetto/videogioco/cartone animato di turno (in questo
caso Demian) ma alla fine le prende
di santa ragione.
Scene tipo “adessocombattiamopervederechièilpiùforte”
e “mihaigonfiatocomeunazampognaperciòadessotirispettoequindidiventiamoamiciperchèdobbiamostarevicinivicini”
le abbiamo viste in almeno 425.000 film, un milione e mezzo di manga, un numero
imprecisato di cartoni animati ed in TUTTI i fumetti Marvel
Oltre
a due individui pronti ognuno a dimostrare di essere il maschio dominante, qui
abbiamo pure l’elemento femminile voyeur
e siamo dentro una palestra…. Insomma, il testosterone sta dilagando nell’aria
e serpeggia prepotente in ogni dove. Nella penultima vignetta vediamo addirittura Demian entrare nel ring con un salto in puro stile olio cuore. Tanto per far capire che qui non si scherza (ma anche e soprattutto per impressionare la fanciulla, diciamolo)
Ma
le donne, oggi come oggi - si sa, sono esigenti e scafate. Perciò mica si
lasciano impressionare dal primo gesto vagamente atletico che vedono: vogliono
il sangue.
E quindi si entra nello scontro vero e proprio, con Peyrac che cerca di colpire Demian
con, nell’ordine:
un oi-zuki, un ushiro-ashi-geri ed un mawashi-geri. Demian para e schiva tutti i colpi.
Ed è ancora fresco come una rosa mentre Peyrac
annaspa già col fiato corto.
Peyrac
si incazza! E colpisce Demian con un
devastante tobi-yoko-geri. Nella
prima vignetta lo aveva pure minacciato con una faccia tipo mò ti faccio vedè io che ti faccio.
Nell’ultima invece, ha addirittura assaporato la sensazione di essere il maschio alfa della situazione
per ben 3,5 secondi netti. Un record finora precluso a tutti i comprimari di
qualsiasi film/ fumetto/ cartone abbiate mai visto.
Poiché
questo è un fumetto quasi neorealistico, tipo Ladri di biciclette, Demian
si rialza quasi subito dopo aver subito un colpo che avrebbe staccato a testa a
chiunque. Nella seconda vignetta addirittura contrattacca con una sorta di uppercut kick bastardo all’indirizzo
della mandibola dell’avversario.
Poi esegue un perfetto jodan-age-uke per parare l’ultimo attacco.
Demian
chiude l’incontro eseguendo prima un yoko-empi-uchi sullo sterno dell’avversario, poi una
presa con successiva proiezione delle vertebre del malcapitato Peyrac
direttamente sugli attrezzi da palestra situati in fondo a destra nell’ultima
doppia vignetta.
nella
pagina successiva:
Peyrac “Sei in gamba chevalier. Ma mi spetta la rivincita!...”Demian “Sempre a tua disposizione, mon ami.”
Bene,
miracolosamente nessuno dei due si è fatto male sul serio durante questo
sanguinosissimo scontro. Anzi, diventeranno amici e faranno pure una missione
insieme.
Ma è proprio questo uno dei
tanti problemi della rappresentazione della violenza nei nostri media
preferiti. La violenza se è tale lo è perché fa male sul serio. La violenza nella realtà non è una cosa soft e non dovrebbe essere edulcorata
all’interno di una storia se si vuole rimanere nei canoni del realismo (Cronenberg
insegna).
Cronenberg: A History of Violence
Sulla strada, senza regole, senza guantoni o protezioni di sorta, a volte basta
un pugno in faccia per uccidere una persona. Un colpo ben assestato su un naso integro mette fine a qualsiasi incontro
(i pugili lo sanno bene). Difficile che un uomo, anche se robusto, possa
rialzarsi dopo aver preso un calcio rotante in bocca. I denti si rompono, le
mascelle si slogano, le ossa possono spezzarsi, le costole e le vertebre incrinarsi,
le lingue lacerarsi perché un colpo improvviso le schiaccia fra mandibola e
mascella.
Anche una semplice, maldestra caduta durante la foga dello scontro potrebbe
rivelarsi micidiale. Insomma: nella realtà non solo ci si fa del male sul serio, ma si può anche rischiare la vita
davvero per poco.
Se ti va bene, se sei
fortunato, puoi tornartene a casa sulle tue gambe, dolorante e giusto con
qualche contusione ed escoriazione. Altrimenti potresti rimanere invalido dopo
che un cazzotto nello stomaco ti ha spappolato la milza perché sotto il
militare ti sei ribellato ad un atto di nonnismo (non è successo a me ma
esistono centinaia di casi del genere).
Ricordatevene la prossima volta che la sera, su rete4, guardate quello strano
spettacolo di pura fantascienza impregnato di orribile catto-moralismo-repubblicano
che è il Walker Texas Ranger.
Ricordatevene, la prossima volta che vedete quei corsi tristissimi di difesa
personale dove uomini e donne si muovono a rallentatore mentre cercano di
eseguire mosse per le quali non hanno ricevuto nessun addestramento fisico
specifico, illusi dai loro istruttori di poter sostenere uno scontro vero. Come
dice Masatoshi Nakayama, gran maestro Shotokan di Karate e fondatore della
Japan Karate Association, “ (…) questo
tipo di arma mutiforme [il corpo-ndA] non può sferrare un attacco efficace se
non viene rafforzata. Senza questo allenamento la parte del corpo usata come
arma sarà soggetta a ferite. (…) L’allenamento
sistematico delle mani e dei piedi, coordinati con i movimenti di sostegno del
resto del corpo può forgiare armi devastatrici.”
MasterMasatoshi Nakayama
Glossario:
Oi-zuki
(pugno lungo)
Ushiro-ashi-geri (calcio con la gamba posteriore)
Mawashi-geri (calcio circolare)
Tobi-yoko-geri (calcio laterale volante) Jodan-age-uke (parata alta contro attacco al viso) Yoko-empi-uchi (colpo di gomito laterale)
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