Poteva, un uomo prudente e saggio come me, abituato ad anni di austerity e sanguinose spending reviews, salassarsi tutto d'un colpo per comprare a scatola chiusa uno strumento che aveva visto sul web, senza aver avuto MAI la possibilità di provarlo PRIMA almeno una volta?
Ma certo che sì.
[Dalle mie parti era impossibile trovare qualcuno che lo usasse già. Dalle mie parti, i disegnatori lavorano prevalentemente con delle asticciole intinte nel bitume, foglie di betulla e sassi tondeggianti per cancellare. Solo i più coraggiosi hanno da poco scoperto il PENNINO™ ed un numero ancor più esiguo di essi osa tracciare delle linee con il PENNARELLO™.
Invisi alla comunità fumettistica e tacciati di stregoneria, questi pionieri della grafica moderna sono stati perseguitati ferocemente dai fautori dell'asticciola bitumata, fino al triste autoesilio nelle catacombe, dove hanno continuato a disegnare lontani dalla luce e da qualsiasi contatto con il mondo esterno¹ n.d.A.].
Poteva, un uomo prudente e saggio come me, perdere l'occasione di coltivare strazianti sensi di colpa nel dubbio di aver fatto un incauto acquisto?
Ma certo che no.
E così ho voluto provarla subito, questa poderosa e tanto decantata Cintiq. E subito ho voluto esercitarmi nel ricalco, per imparare a padroneggiare la sensibilità della penna e la risposta dello schermo grafico interattivo. Questi sono i primi risultati per quanto riguarda i disegni in bianco e nero:
(perdonami, Angelina!)
(perdonami, amica-coi-capelli-rossi-che-ti-faccio-i-capelli-neri per vedere come si fanno i riflessi!)
Successivamente mi sono cimentato in qualcosa di un filino più complicato: il ripasso digitale di una mia vignetta, confrontandola con la sua versione già inchiostrata tradizionalmente qualche tempo prima. La domanda era: si può riprodurre fedelmente il proprio tratto con l'inchiostrazione digitale? La risposta è: tecnicamente sì.
(ovviamente qui mi interessava vedere soprattutto come rendeva la fanciulla e non ho finito lo sfondo...)
Step 3: provare a colorare con la Cintiq. Con una versione recente di Photoshop ed una Cintiq si possono fare delle cose strabilianti. Le possibilità sono infinite, con tutto ciò che questa cosa comporta. Ho provato a fare qualcosa di getto, senza sapere in maniera chiara quale direzione stilistica intraprendere. Per ora ho prodotto questo, che ovviamente non è un'opera finita ma un work in progress. Quando (e SE) lo finirò, gli dedicherò un post specifico.
Detto questo, seguirà una breve, finta (ma ricca di spunti di riflessione, eh) recensione dell'attrezzo Cintiq:
La Cintiq è ingombrante e pesa una quaresima² (sostanzialmente ci vogliono due persone per trasportare lo scatolone).
Recenti studi clinici dimostrano in maniera inconfutabile che dopo averla poggiata da qualche parte, non la sposterete mai più e ristrutturerete casa in base al posizionamente della stessa, perciò state ben attenti a dove la mettete.
guardate il dramma di questa donna: sta pensando se quel muro maestro laggiù, in f.c., si può abbattere
Inoltre (e questo NON me l'aveva detto nessuno e NON stava scritto neanche sulla scatola) per collegarla ad un Mac bisogna comprare separatamente un "adattatore" dvi o vga (meglio dvi femmina) proprio come questo:
quindi un'altra ventina d'euro le spenderete di sicuro... (che tanto lo strumento di per sé costa poco... n.d. ironia e sensi di colpa).
Di buono però, c'è che si può inclinare in tutti i modi possibili immaginabili e sfiorando un tasto si può sia zoomare il foglio di lavoro sia ruotarlo a piacimento. E questo sì, è molto comodo.
molto, molto comodo
Per non parlare poi di tutte le altre varie funzioni incorporate e personalizzabili.
PERÓ, però... Il problema di fondo è che non c'è nessun fottutissimo bottone che se lo premi esce fuori il disegno già pronto. E' chiaro dunque che le potenti lobbies delle tavolette grafiche ci stanno imbrogliando da anni (SVEGLIAAAA !1!!1!1!1!!11!!!).
E noi fessacchiotti lì, a spendere i nostri due soldi per cose che possono sia facilitarci la vita
che fotterci alla grandissima... CONTEMPORANEAMENTE.
Bruttissima cosa essere indotti a dipendere dalla tecnologia, nella consapevolezza che se sapientemente usata PUÓ fare la differenza, anche e soprattutto nel settore artistico.
Io non sono in grado di saper già usare sapientemente la Cintiq: la prova sta nel fatto che non riesco a farci delle tavole a partire completamente da zero, molte cose sì, ma tirare fuori qualcosa direttamente in digitale, saltando in pieno anche la fase del bozzetto, la vedo una cosa ancora troppo difficile.
Ma sottolineo che questo è solo un MIO limite soggettivo, frutto certamente dell'inesperienza.
Ho però come l'impressione che il poter zoomare a piacimento sul disegno e la possibilità di intervenire infinite volte su di esso, possano rivelarsi dei clamorosi boomerang per il disegnatore. Mi spiego meglio: entrare nei minimi dettagli ti fa inevitabilmente perdere il senso generale del disegno e delle sue proporzioni, spostando la tua attenzione su cose che normalmente tireresti via e basta o non noteresti affatto.
Questa cosa, unita al fatto che si può correggere il disegno all'infinito, può portare il disegnatore inesperto a perdere molto più tempo per realizzare pressappoco le stesso tipo di lavoro che farebbe se utilizzasse degli strumenti tradizionali.
É questo il rischio paradossale che non bisognerebbe correre mai quando si utilizza una tecnologia teoricamente concepita per agevolarci l'esistenza!
¹ Nota polemica.
² Espressione idiomatica ciociara che significa: pesa proprio tanto!.
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