LITIGARE SU INTERNET (o da qualsiasi altra parte)
Dai forum, dai commenti sotto i video di Youtube o da Facebook, dove dal botta e risposta one vs. one, si passa tranquillamente ad atti di squadrismo volti ad isolare ed esporre alla pubblica gogna chiunque osi esprimere un pensiero di natura eterogenea rispetto ad un determinato gruppo sociale?
Mentre raccoglievo idee per il post, una cosa mi appariva chiarissima e lampante ma che, credo, non sia mai stata sottolineata abbastanza da chi si è già occupato di questi argomenti: il fenomeno della diatriba testuale (chiamiamola così) fra individui o gruppi, NON È un passatempo barbaro che interessa solamente fasce sociali di livello culturale medio-basso (e quindi considerate statisticamente più chiuse ed intolleranti rispetto ad una voce fuori dal loro coro) e non è la prerogativa unica di haters e troll che si divertono a scatenare flame a manetta. NON È neanche l'esclusiva di neo-analfabeti che credono di essersi fatti una cultura guardando video complottisti su youtube (ed ora si ergono unici depositari della verità al di sopra del popolino belante e addormentato) e NEMMENO un giochino che piace solo ai cosiddetti razzisti e intolleranti.
È piuttosto un fenomeno trasversale, che riguarda anche quei gruppi dove il livello d'istruzione è piuttosto elevato e dove i singoli membri si sforzano in tutti i modi (vuoi per ovvie ragioni di convivenza sociale, vuoi per salvaguardare le apparenze ed il politically correct, vuoi per un errato imprinting culturale che spinge il singolo a cercare l'approvazione degli altri e a vivere con terrore il biasimo del gruppo) di apparire eruditi, progressisti, integrazionisti e tolleranti.
Sì, anche loro indulgono (probabilmente anche più delle categorie sopracitate) al giochino malsano della diatriba.
E sono pronti a gettare la maschera della convivenza sociale al primo contraddittorio, per fare a pezzi chiunque non la pensi come loro.
Come la vita di chiunque altro, s'intende... ma loro (i sopracitati leoni) tronfi ognuno d'aver detto la propria come chissà quale proficua espressione del libero arbitrio per il bene ultimo dell'umanità, non se ne avvedono affatto.
E continuano a battibeccare, piuttosto che dedicarsi ad altre attività ben più costruttive che il consumarsi nel tentativo di farsi dare ragione a tutti i costi.
SECONDA PARTE: LA MECCANICA DEI LITIGI
[Il post l'ho estrapolato da qui: http://bagniproeliator.it/forza-chiara/ ]
Ma basta contraddirlo anche di poco, anche in maniera educata, pacata ed argomentata, che il prossimo tuo comincerà a sputarti in faccia tutto il veleno che ha dentro, ripercorrendo esattamente l'escalation di cui sopra, trascinandotici in mezzo.
E se scarseggerà di argomenti o insulti, se non potrà neanche aggrapparsi ad un piccolo errore di grammatica o ad un verbo mal coniugato, i suoi amici (e poi gli amici degli amici) accorreranno veloci per dargli man forte.
Non ho bisogno neanche di guardarti in faccia per capire in quale squadra giochi.
So già cosa dirai prima che tu lo dica, comprese le cattiverie e gli insulti. Percepisco cosa sei dietro la tranquilla facciata borghese.
So che il primo alito di vento spazzerà via il tuo alibi di carta.
So che nel tuo cuore alberga la merda¹.
TERZA PARTE: DIGRESSIONE SUL DIALOGO COME PANACEA DI TUTTI I MALI
Io invece ritengo che sia uno dei più gravi errori concettuali della nostra epoca. Un errore che ha generato mostri che oggi preferiamo allevare ed accudire, piuttosto che combattere.
Cosa sono in realtà la comunicazione, il dialogo, gli estenuanti processi verbali per cercare di capire un concetto o un'emozione?
A cosa servono i fiumi di parole con le quali ci siamo riempiti la testa di fantasie dolciastre e vaghi ideali destinati a frantumarsi contro il muro della realtà?
E le parole che ci hanno messo in bocca da bambini, quando andavamo a scuola, con le quali scrivevamo quei temi lunghissimi pieni solo di quelle parole che gli adulti volevano leggere... a chi giovano, per chi hanno senso, se non per coloro che vivono di sole chiacchiere ed aria fritta?
E chi vive, principalmente, di aria fritta?
Penso, per esempio, in primis ai parlamentari e a tutti coloro che trasformano uno scambio di battute in un comizio, a quelli che ragionano e parlano per proclami elettorali vecchi di decenni, penso a psichiatri che si riuniscono per cercare parole nuove per dare un nome a
patologie inventate di sana pianta...
E poi fermi e realizzi: strano, con tutti questi grandi esperti e studiosi che sono così buoni da dispensare la loro saggezza e le loro belle parole alle grandi masse, dovremmo vivere in una sorta di paradiso in terra... e non in questa specie di merdaio.
QUARTA PARTE: CONCLUSIONI
O uno schiaffo a chi crede di poter ridurre tutta la tua interiorità o l'esistenza stessa a qualche stereotipo di poche o molte frasi.
O un calcio in culo a chi crede di poterti consigliare per il meglio e non può neanche offrirti il cattivo esempio.
O una stretta vigorosa al collo a chi crede di riuscire a capire gli altri ma non riesce a capire neanche sé stesso. E cede all'esercizio dell'autocompiacimento ogni singola volta che apre bocca.
Detto questo, vi saluto. Non credo di aver esaurito l'argomento ma per adesso ci diamo un taglio e la chiudiamo qui.
Alla prossima, gente! (chissà quando...).
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