CAPRE!
Dai, INDIGNATEVI tutti davanti l'ennesima ingiustizia, smascherate le bufale, ridete dei complottisti... fate vedere che avete studiato, che avete la cultura, che a voi il potere mica vi prende per il culo, fate vedere che siete progressisti, solidali e tollerranti, fate vedere che siete VOI l'ultimo baluardo della civiltà contro il medioevo prossimo venturo che avanza...
Ma tutto rigorosamente da dietro una tastiera (o, al massimo, sull'asfalto, scrivendo con un gessetto colorato...).
Perché dico questo?
Perché in questi giorni, poco prima che la trovata pubblicitaria si fosse palesata per quello che era, I soliti professoroni e le solite maestrine con la penna rossa (la CREMA dei sopracitati professionisti dell'indignazione) non si sono lasciati sfuggire la ghiottissima occasione per fare l'ennesimo, superfluo e decisamente antipatico esercizio di presunzione intellettuale. E sono saliti in massa sull'affollato pulpito dei giusti, pontificando, moralizzando ed inveendo contro l'ingiustizia ed il popolino ignorante che sbaglia i congiuntivi (causa, si sa) di tutti i mali del mondo.
E perciò doveva precipitarsi sulla tastiera per sbandierarlo ai quattro venti, nella segreta speranza di farsi dire bravo da qualcuno.
E anche tu... sì, proprio tu che leggi: se sei uno di quelli/e che hanno seguito questa storia, è molto probabile che anche a te sia balenata in mente l'idea di scrivere qualcosa del genere. Ma prima di ragionarci un po' meglio sopra, ti eri già lanciato/a sulla tastiera pronto/a a lanciare anatemi contro Sgarbi, pronto/a ad essere... un altro/a professionista dell'indignazione.
Quelli che hanno visto in questa grottesca vicenda l'occasione di sfoggiare un po' di cultura (puramente nozionistica, tra l'altro...) prodigandosi in vere e proprie lezioni di storia dell'arte; dal pulpito dei giusti sono saliti direttamente dietro una cattedra, spiegando al solito popolino ignorante (che è sempre altro-da-loro) tutti i perché e i per come in realtà la Monna Lisa appartenga alla Francia e non all'Italia. Ora.
É incredibile che una grossa fetta della cosiddetta "generazione più istruita di sempre" (ci aggiungo anche la "generazione Erasmus") pecchi di una presunzione così grande da non concedere neppure l'eventuale beneficio del dubbio all'oggetto delle loro critiche. Anzi: giù con le gogne pubbliche, il crucifige, lo squadrismo via web, lo screenshot impietoso. Già: questi sedicenti acculturati sono spesso più squadristi degli squadristi che dicono di combattere.
Mi vengono in mente le parole di Gramsci:
"Questa forma di cultura⁴ serve solo a creare degli spostati, della gente che crede di essere superiore al resto dell'umanità perché ha ammassato nella memoria una certa quantità di dati e di date, che snocciola ad ogni occasione per farne quasi una barriera fra sé e gli altri. Serve a creare quel certo intellettualismo bolso e incolore [...] che ha partorito tutta una caterva di presuntuosi e di vaneggiatori, più deleteri per la vita sociale di quanto siano i microbi della tubercolosi o della sifilide per la bellezza e per la sanità fisica dei corpi".[Socialismo e Cultura, da IL GRIDO DEL POPOLO, 1916]
Ecco, io me la prendo con questi presuntuosi convinti che il loro posto sia l'Olimpo, quando forse ci sarebbe molto più bisogno invece di braccia che zappano, di mani che si sporcano MA COSTRUISCONO.
Se costoro si rendessero conto che ci vogliono molte più capacità e nozioni per fare l'idraulico, il muratore, il carpentiere, il fabbro o il contadino che imparare a memoria quattro cazzate scritte su un libro di storia dell'arte, si renderebbero conto di quanto sia incredibilmente leggero questo bagaglio culturale che vogliono ostentare a tutti i costi?
E, in definitiva: La capre hanno mai l'umiltà di riconoscersi come tali? E sono più numerose fra gli esponenti della cultura pratica o fra quelli della cultura nozionistica?
Ai POSTERS l'ardua sentenza.
Note:
¹ Scrivo quest'articolo con notevole ritardo rispetto i fatti narrati, lo so. Ma ho avuto il computer rotto per quasi due mesi e non mi andava di scriverlo con lo smartphone... nonvenefregauncazzo, lo so.
² Ragionare così è una delle caratteristiche del cosiddetto familismo amorale. Ne parlo, fra le altre cose, QUI e QUI.
³ E i bambini? Nessuno pensa ai bambini?!?
⁴ Cultura nozionistica, chiaramente.
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