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ATHENA (con mini tutorial)

Stavolta ho voluto ridisegnare la protagonista di un vecchio platform della SNK, ATHENA.

Chiaramente ho solo preso spunto dal quel personaggio: come potete vedere, la mia versione è molto diversa. 

Al solito vi mostro il work in progress fino alla versione "definitiva" (definitiva fra molte virgolette, perché qualsiasi cosa è sempre... perfettibile 😉).

Fase 1: Matite grasse su foglio Fabriano 4 liscio

Sono convinto che più stesure si fanno delle matite preliminari (in questo caso ne ho fatte ben tre), più il definitivo sarà soddisfacente.

Ma cosa intendo per definitivo? Una versione di questo disegno realizzata in bianco e nero con una buona soglia di contrasto, leggibile e stampabile, senza sporcature. Come si può ottenere questo risultato? Scegliendo una matita preliminare sufficientemente pulita e precisa da poter poi ripassare con la china (o con dei pennarelli adeguati, o con un software specifico per la grafica e il disegno... oggi abbiamo a disposizione un'infinità di mezzi diversi per ottenere la stessa cosa).

La matita particolarmente grassa (micromina 0.7 2B) che ho usato sul foglio bianco (Fabriano 4, liscio) per la prima stesura della della bozza, rende un effetto sporco molto accattivante che appaga (e inganna) l'occhio del lettore.
Nota: è sempre così quando il disegnatore la butta un po' in caciara (tecnicismo coniato nelle migliori scuole di graphic design ad 
Oxford) disseminando ovunque, ed in maniera del tutto gratuita, linee cinetiche, di ricerca e di costruzione all'interno di una bozza.

Il tratteggio selvaggio infatti, funziona molto bene con i grigi della matita e molto meno con la china (specie nel fumetto e nella grafica, dove ogni segno di matita è tracciato in funzione del ripasso, della resa stampa, della leggibilità complessiva dell'immagine)1.

Un occhio esperto però non si lascia ingannare dai molti tratteggi e dalle 50 sfumature di grigio della matita, e saprà cogliere rapidamente i punti critici di questa bozza, ovvero:
1) trovare una sintesi per la muscolatura del torso,
2) trovare una soluzione chiaroscurale soddisfacente per la gamba in secondo piano (la sinistra),
3) trovare il modo di rendere piacevole il viso e l'espressione del personaggio in uno scorcio così insidioso (troppo, troppo facile disegnare ragazze pettorute in mezzobusto frontale di tre quarti n.d.A. ).

Ecco perché bisogna andare a lavorare spesso per sottrazione: solo eliminando le linee parassitarie si può arrivare alla giusta sintesi.
Fase 2: ricalco della bozza iniziale attraverso il tavolo luminoso


Prendo la prima bozza e la ridisegno attraverso il tavolo luminoso. Mentre lo faccio aggiusto alcuni particolari, ma soprattutto comincio a sbarazzarmi di qualche linea parassitaria. 
Si noti la sintesi più efficace delle ali ai piedi e della muscolatura del torso (so dove stanno i muscoli, ma non voglio farli vedere tutti! 😬). L'espressione del viso però peggiora, dovrò starci molto attento. Anche i capelli assumono una forma più definita.  Non so se far vedere il solco della spina dorsale, visto lo scorcio e la torsione del corpo.

Uso ancora la stessa matita e lo stesso tipo di foglio che ho usato nella prima bozza.

Fase 3: ricalco della seconda bozza e matite definitive

Arrivo alla matita preliminare "sufficientemente pulita e precisa da poter poi ripassare con la china" (autocit.).
La tensione disegnativa è sparita per far posto ad un tratto molto più lento e ragionato. Il disegno sembra adesso incredibilmente povero rispetto a quello di partenza, tuttavia è anche il più adatto ad essere ripassato a china e più simile al definitivo. Mi sembra che tutte le parti siano state sufficientemente (ri)definite. L'espressione del volto è migliorata, adesso è una specie di via di mezzo fra la prima bozza e la seconda.

In questa fase ho usato una micromina 0.3 HB su un foglio giapponese molto liscio.

Fase 4: ricalco delle matite definitive su un foglio giapponese incredibilmente liscio


Prima di ricalcare le matite, alleggerisco il tratto passando sul foglio una gomma pane arrotolata, a mo' di rullo compressore. Il segno, già abbastanza leggero, diventa quasi evanescente.
Decido di ripassare utilizzando principalmente un pennarello micrometrico graduato 0,1 e per qualche sporadico tratto utilizzare il 0,03 o una penna biro molto sottile. Una volta ripassato, sgommo piccole porzioni di foglio per volta (avendo cura di dare brevi colpi di gomma seguendo sempre lo stesso verso) in modo da non danneggiare il tratto di pennarello e non macchiare il foglio.

Il tratto di pennarello infatti, seppur abbastanza sinuoso e modulabile, non ha certo la stessa coprenza del tratto a china fatto col pennello o col pennino; tende dunque a sbiadire se si sgomma il foglio con energia eccessiva muovendo la mano in tutte le direzioni.

Eventuali (ma praticamente immancabili, purtroppo) macchie e sbavature presenti sempre o quasi sempre su un disegno inchiostrato in maniera tradizionale, vanno coperte con una pecetta, tempera bianca o un inchiostro bianco apposito molto coprente.
Ho anche sentito di barbari che grattano via le macchie dal foglio con una lametta, raschiando via lo strato superficiale sporco, ma non ne vedo il vantaggio rispetto ai metodi di pulizia sopracitati.

Avete notato che malgrado la precisione delle ultime matite (e la perizia nel ripassarle) il disegno finale faccia un effetto ancora una volta COMPLETAMENTE DIVERSO dalle versioni preliminari?

Fase 5: scansiono le chine e le tratto con photoshop


l'inchiostrazione non mi ha soddisfatto. Ho lavorato in maniera molto pulita, ma il risultato finale mi sembra comunque troppo opaco. So che se importo il disegno su Photoshop posso migliorarlo in svariati modi; potrei trasformarlo radicalmente, se volessi.
Ma, dopo averlo scansionato ad alta risoluzione, decido di limitarmi a bitmapparlo giusto per ottenere quella soglia di bianco e nero al 50% e pulire qualche piccola sbavatura sopravvissuta all'inchiostro bianco coprente. Niente di particolarmente rilevante.

Questo era un disegno a piacere, ma purtroppo non ho tempo di dedicarmi alla sperimentazione artistica personale. Anche se mi piacerebbe e mi farebbe molto bene (soprattutto dal punto di vista psicologico ed emotivo).

Per adesso mi fermo qui. La prossima cosa "mia" a... non tanto presto 😟  .

STRUMENTI UTILIZZATI

Matite:
 
Staedler 0,7 mm Mars micro con mine 2B


Staedler 0,3 mm Mars micro con mine HB


Gomme:

Staedler Mars Plastic

Gomma pane Faber Castell (non sono sicuro che il num. di serie indicato nell'immagine sia lo stesso della gomma che ho usato io).

Fogli da disegno:

Fabriano 4 liscio

Deleter Comic Book Paper (Ruler A Type- 135-b4)

Pennarelli:

Staedler Pigment Liner 0.1



Staedler Pigment Liner 0.6

Pilot BP-S Matic fine

Inchiostro bianco correttivo:

Kuretake White ink (steso con un pennello leggermente umido e morbido per farlo scorrere meglio).

 Il bianco di titanio Maimeri a tempera è altrettanto efficace.
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NOTE:
1) Se fai (o vorresti fare) il fumettista, dammi retta: fai meno tratteggi possibili.
 A meno che tu non sia la reincarnazione di un Gustave Doré, di un Bernie Wrighston o di chiunque capace di dare un senso a quei tratteggi.
Se poi invece stai sperimentando e vuoi scientemente un effetto incisione o un un effetto fumetto-vintage, allora la cosa è ok... ma l'importante è non buttarla in caciara.

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